Se di notte continui ad avere gli incubi potrebbe essere un segnale di allarme. Meglio fare un controllo dal medico prima possibile.
La maggior parte di noi quando si sveglia al mattino non ricorda i sogni che ha fatto durante la notte, o li dimentica dopo pochi minuti. Quando però capita di avere un incubo il discorso cambia, perché questo tipo di sogni è capace di farci svegliare a notte fonda tutti sudati e in preda al panico. Dopo una giornata pesante o durante un periodo di stress non sono così rari.
Per definire un incubo possiamo dire che si tratta di sogni che si rivelano di forte impatto per il loro contenuto negativo. Spesso nel sogno si assiste a scenari che fanno paura come la morte di un proprio caro, un incendio o la perdita del lavoro. Per quanto al risveglio ci si sente turbati però è facile ignorare il problema convinti che dopotutto si tratti solamente di un sogno.
La realtà è che gli incubi sono trascurabili se capitano di rado, ma se ci si ritrova ad averli per più notti di seguito è il caso di farsi qualche domanda in più. Ricordiamo che i sogni non sono mai del tutto casuali, ma risultano da un’elaborazione cerebrale di ciò che ci succede. Di conseguenza vedere contenuti negativi deve spingere a farsi due domande in più.
Quali sono i problemi di salute che emergono dagli incubi
Se la sorgente dei sogni è il cervello, la prima cosa da chiedersi è se i brutti sogni siano la spia di un disagio mentale. Non sono rari in chi soffre di PTSD, ossia il disturbo da stress post-traumatico. Quando si vive un’esperienza forte è comune riviverla durante i sogni, e lo stesso vale per condizioni come la depressione e l’ansia.
Se non si riscontrano situazioni del genere ma gli incubi continuano a presentarsi è meglio indagare perché lo scenario può essere più grave. Fare brutti sogni infatti ha un impatto importante sulla qualità del sonno, tanto che c’è chi inizia ad avere paura di andare a dormire. Dormire male predispone allo sviluppo di patologie neurodegenerative, come la demenza.
A determinare gli incubi però possono contribuire anche delle forme difettose di alcune proteine espresse nel tessuto nervoso, come la alfa-sinucleina. Una forma anomala di questo peptide segnala che l’individuo sta sviluppando il Parkinson, ed è bene intervenire subito.
