Rottamazione locale, arriva la novità per i contribuenti: cosa cambia per le cartelle esattoriali

Un decreto al vaglio del Governo prevede l’introduzione di una rottamazione delle cartelle esattoriali a livello locale: cosa cambia per i contribuenti.

In queste settimane si è molto parlato di rottamazione delle cartelle esattoriali. La Lega di Matteo Salvini ha presentato due disegni di legge per introdurre una nuova sanatoria, dopo che la proposta non aveva trovato spazio prima nella Legge di Bilancio 2025, poi nel Decreto Milleproroghe.

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Rottamazione locale, arriva la novità per i contribuenti: cosa cambia per le cartelle esattoriali (Icnews.it)

Adesso il Governo sta valutando le risorse necessarie per la misura e al momento non è chiaro se e quando possa essere operativa una rottamazione quinquies. Nel frattempo, proseguono i lavori per la riforma fiscale che non si è ancora conclusa, mancano ancora vari decreti attuativi. Fra questi quello che prevede una sanatoria a livello locale.

Sanatoria fiscale a livello locale, tutte le novità previste dalla bozza del decreto

Una rottamazione delle cartelle esattoriali a livello locale, questo il tema principale di un decreto al vaglio del Governo e appartenente alla riforma fiscale, ancora non giunta a conclusione, nonostante le varie misure già introdotte.

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Sanatoria fiscale a livello locale, tutte le novità previste dalla bozza del decreto (Icnews.it)

La misura in questione, nel dettaglio, prevede la possibilità di concedere agli enti locali (Comuni, Città Metropolitane e Regioni) di stabilire in completa autonomia sanatorie, condoni e definizioni agevolate per il recupero delle somme dovute. Un ente locale, dunque, potrebbe disporre una rottamazione delle cartelle esattoriali definendo anche eventuali piani di rateizzazione, ma anche la riduzione o la cancellazione di interessi e sanzioni per i contribuenti che devono regolarizzare la propria posizione.

Ad essere interessate sarebbero ovviamente le tasse gestite a livello locale, come Tari, Imu, rette scolastiche e mense. Eventuali sanatorie o definizioni agevolate, dunque, riguarderebbero solo i debiti per il mancato pagamento di questa tipologia di tasse. Potrebbe anche essere disposto anche una sorta di incentivo per i contribuenti: uno sconto, al massimo del 5%, per chi opta per l’addebito sul conto corrente di tasse come Tari e Imu. In questo modo, si avrebbero più vantaggi: il cittadino, oltre ad un importo più basso, non dovrà occuparsi del pagamento ed i Comuni eviteranno di accumulare somme da recuperare.

Nel testo della bozza, come scrive la redazione di Money.it, è prevista anche un’altra misura che riguarda i pignoramenti. Le procedure per questi provvedimenti potrebbero essere accelerate con il termine per l’avvio che passerebbe da 180 a 60 giorni.

Sarà necessario adesso capire quando il decreto sarà approvato, solo successivamente le misure fiscali appena descritte saranno operative.

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