I medici sconsigliano l’uso dei farmaci gastrointestinali a causa dell’elevata presenza di alluminio: cosa dobbiamo sapere prima di abusarne.
Negli ultimi anni, i farmaci per i disturbi gastrointestinali sono diventati una presenza fissa nelle case di molti. Un bruciore di stomaco dopo un pasto abbondante? Si prende un antiacido. Una digestione lenta? C’è sempre qualche pillola per rimediare. E se la stitichezza diventa un problema? Un lassativo risolve tutto. Ma la domanda che dobbiamo porci primo di tutto ciò è: siamo sicuri che questa abitudine sia davvero innocua?

La verità è che molti di questi farmaci, se usati senza criterio, possono causare più problemi di quanti ne risolvano. L’idrossido di alluminio presente negli antiacidi, per esempio, può ridurre l’assorbimento di minerali essenziali come calcio e fosforo, aumentando il rischio di osteoporosi. I lassativi, invece, possono trasformarsi in una vera e propria dipendenza per l’intestino, peggiorando la situazione nel lungo periodo. E il problema principale è che pochi ne sono davvero consapevoli.
Non si tratta di demonizzare questi farmaci – in alcuni casi sono necessari – ma di usarli con criterio. Capire i rischi legati all’abuso è un’accortezza necessaria onde evitare effetti collaterali spiacevoli. Perché spesso, senza nemmeno accorgercene, quello che prendiamo per sentirci meglio potrebbe avere conseguenze ben più serie di un semplice mal di pancia. Vediamo nel dettaglio i rischi del caso, nonché la correlazione di questi farmaci da banco con l’alluminio.
Antiacidi e lassativi: quando il rimedio diventa un problema
Gli antiacidi sono tra i farmaci più utilizzati per combattere il reflusso e il bruciore di stomaco. Alcuni di questi contengono idrossido di alluminio, una sostanza che, se assunta regolarmente, può interferire con il metabolismo di minerali fondamentali per il nostro corpo.

Risultato? A lungo andare, ossa più fragili e un maggiore rischio di osteoporosi. Ma non solo. L’accumulo di alluminio nell’organismo è stato associato a disturbi del sistema nervoso e a problemi renali, soprattutto in chi ha già una funzionalità compromessa.
Anche i lassativi, spesso considerati innocui, possono rivelarsi un rischio. Se utilizzati troppo di frequente, il nostro intestino smette di funzionare correttamente senza di essi, rendendoci dipendenti dal farmaco.
Il problema è che molte persone non se ne accorgono finché non si ritrovano a dover aumentare sempre più le dosi per ottenere lo stesso effetto. Inoltre, l’uso prolungato può portare a disidratazione e squilibri elettrolitici, con conseguenze anche serie sulla salute generale.
La soluzione? Prima di ricorrere ai farmaci, meglio provare con qualche accorgimento naturale: una dieta ricca di fibre, più acqua e un po’ di movimento possono fare miracoli per il nostro apparato digerente. E se proprio serve un aiuto, meglio affidarsi a un medico o a un farmacista, piuttosto che prendere il primo rimedio da banco senza pensarci due volte.