“McDonald’s è pieno di laureati”, quante volte le nostre orecchie hanno udito questa affermazione. Fake news o realtà?
È vero che alcune figure – rare eccezioni – hanno raggiunto il successo senza alcun titolo di studio universitario. Da Bill Gates a Mark Zuckerberg, fino ad arrivare a Steve Jobs e Michele Ferrero. Si tratta tuttavia di geni dell’imprenditoria che hanno partorito un’idea innovativa concettualmente perfetta per il periodo storico che stavano vivendo. Non dobbiamo però dimenticare il prezioso concetto di fatica, dedizione e resilienza.

L’avvento dei social media e la diffusione dei cosiddetti “imprenditori digitali”, meglio noti come “influencer”, ha modificato drasticamente la forma mentis delle nuove generazioni, le quali hanno cominciato a desiderare un successo prettamente materiale, dissociandosi dalle proprie ambizioni e predilezioni. Si fanno soldi più facilmente, ma altrettanto facilmente si può tornare al punto di partenza con una semplice crisi d’immagine.
Chiunque vi dica che McDonald’s è pieno di laureati probabilmente ha ragione, ma è altrettanto vero che la percentuale di studenti che raggiunge ottimi risultati professionali è molto più elevata. Potrebbe essere buona abitudine quella di abbandonare le convinzioni popolari e cercare di produrre un pensiero più razionale con i dati alla mano. Qualsiasi cosa vi venga detta, non datela per assodata, rispondete con ulteriori quesiti e cercare la verità dei fatti.
Confutiamo le convinzioni popolari con i dati Istat
Dati alla mano: secondo i dati Istat la retribuzione media varia secondo età anagrafica e titolo di studio. Gli over 50 guadagnano circa 18,7 euro l’ora, mentre gli under 30 percepiscono circa 11,9 euro l’ora. La fascia d’età dai 30 ai 49 anni arriva a 15,8 euro l’ora. È vero dunque che i giovani nel nostro Paese si trovino in un’evidente condizione di disparità salariale con i colleghi, per così dire, “anziani”. È altrettanto vero che studiare conviene.

Secondo l’Istat il salario annuo cresce proprio in base al titolo di studio: un dipendente laureato può guadagnare fino a 22 euro l’ora, cifra che scende a 15 euro l’ora per i diplomati e a 12,4 euro l’ora per coloro che hanno poco più della terza media. Un laureato, quindi, guadagna in media il 43,6% in più di un lavoratore che ha la licenza media ed il 31,8% in più di un dipendente diplomato.
Laurearsi sicuramente non garantisce il successo professionale, ma offre a livello percentuale maggiori possibilità di strutturare un’esistenza economicamente serena. Lo stipendio annuo di un lavoratore che vanta un titolo di studio universitario può arrivare ad oltre 40mila euro.