In alcuni casi il Fisco non può pignorare un immobile: la Cassazione con le sue ultime sentenze introduce alcune novità da conoscere.
Tra le paure più grandi di chi si trova ad avere debiti con il Fisco, c’è la possibilità di un ipotetico pignoramento dell’immobile. Sebbene sia un rischio reale di chi accumula diversi debiti durante gli anni, c’è una buona notizia: non tutte le case possono essere pignorate, anzi, molte condizioni comuni renderebbero la pratica illegittima, specialmente se il debito è con il Fisco.

Se le condizioni permettono di rientrare nel ‘Decreto del Fare’ (D.L. n. 69/2013) (e confermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 32759 del 16 dicembre 2024), la casa non potrà essere minimamente sfiorata nemmeno con il pensiero dal Fisco. Per questo motivo, è bene conoscere nel dettaglio in cosa consiste questo decreto legislativo.
Quali case non possono essere pignorate nel 2025
Come abbiamo visto nell’intro, non si tratta di un decreto nuovo, ma ribadito dalla Corte di Cassazione solo di recente. Innanzitutto, le abitazioni principali, quella in cui il contribuente risiede stabilmente, rientrano tra i beni inviolabili. Questo significa che, se il debito è relativo a somme dovute al Fisco, l’immobile non può essere pignorato, a meno che non si superino determinate soglie di valore.
Inoltre, è bene precisare che il concetto di ‘abitazione principale’ non si limita solo a una casa di proprietà, ma include anche gli affitti a lungo termine, purché il contribuente risieda stabilmente in quella casa.

Inoltre, anche le case di modeste dimensioni, come quelle considerate ‘prima casa’ e con un valore catastale limitato, sono tutelate da questo decreto. Sapere questo è importante, poiché molte famiglie vivono in abitazioni che non hanno un grande valore commerciale, ma che rappresentano comunque il loro rifugio e il loro spazio vitale.
Le recenti sentenze hanno chiarito che anche gli immobili destinati a scopi sociali. Nella categoria rientrano le case di accoglienza o strutture per famiglie in difficoltà, non possono essere pignorati. Questo è un importante passo avanti per garantire che le persone più vulnerabili non perdano i loro beni a causa di debiti. È essenziale che la legge protegga chi si trova in situazioni precarie e che la giustizia sociale sia al centro delle decisioni del Fisco.
Oltre a queste categorie, esistono ulteriori situazioni in cui il pignoramento non è consentito. Ad esempio, se il debito è di entità ridotta o se il contribuente ha dimostrato di trovarsi in una situazione di difficoltà economica temporanea, il Fisco è tenuto a valutare alternative meno invasive, come il pagamento rateale o la sospensione della procedura esecutiva.
In ogni caso è bene farsi seguire da esperti del settore, come avvocati o commercialisti, per comprendere al meglio la propria situazione e sfruttare le tutele previste dalla legge.