Se lavoro per 10 ore a settimana, perdo gli assegni familiari?

Gli assegni familiari sono concessi alle famiglie in base all’ISEE aggiornato e al nucleo familiare. Pertanto in alcuni casi, l’importo si riduce.

In quest’articolo chiariamo alcuni aspetti che riguardano gli assegni familiari INPS e il lavoro a tempo parziale, in base al quesito di un Lettore che si trova in una situazione comune a molti.

Assegni familiari e lavoro
Se lavoro per 10 ore a settimana, perdo gli assegni familiari – icnews.it

Ho bisogno di una colf, per circa 10 ore a settimana. Volevo metterla in regola, ma lei non vuole perché dice che il marito perde gli assegni familiari. È vero? Cosa rischio non mettendola in regola?

La colf non vuole farsi mettere in regola perché perde gli assegni familiari, cosa si rischia?

Purtroppo, il nostro Lettore si trova in una situazione comune a molti e difficile sotto molti aspetti. Secondo le statistiche l’evasione contributiva più frequente è quella del lavoro domestico. Dovuta anche dall’eccessiva onerosità dei versamenti INPS.

Assegni familiari
La colf non vuole farsi mettere in regola perché perde gli assegni familiari, cosa si rischia? (icnews.it)

Da considerare che una colf pagata 8 euro l’ora, pagherà di contributo orario di circa 1,94 euro. Questo risparmio può costare molto caro. Ad esempio, un incidente in casa della lavoratrice domestica, oppure, una segnalazione id un vicino invidioso. Ma la causa più frequente, è la denuncia della stessa colf che aveva garantito di non voler essere messa in regola.

Queste situazioni possono costare molto caro, oltre all’esborso dei contributi non pagati, anche sanzioni e multe pesanti. Ricordiamo che chi si avvale del lavoro di una babysitter o colf, deve pagare i contributi previdenziali in base alle ore lavorate all’INPS. Questo anche se la lavoratrice è pensionata o presti attività lavorativa per poche ore a settimana. L’obbligo sussiste anche se la lavoratrice è già assicurata presso un altro datore di lavoro.

Assegno Unico Universale: in base al reddito familiare

In riferimento agli assegni familiari, attualmente si chiama assegno unico universale, si tratta di una prestazione economia a sostegno della famiglia con figli a carico. Questa misura è destinata a tutte le famiglie, ed è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di ciascun figlio a carico fiscalmente.

L’assegno unico universale è corrisposto alle famiglie in possesso di un ISEE valido. L’importo spettante varia in base alla situazione economica attestata dall’indicatore economico. Pertanto, con un ISEE più basso l’assegno corrisposto dall’INPS è più alto.

Le soglie ISEE variano a secondo varie fasce di reddito, le fasce con un reddito più basso danno la possibilità di ottenere un assegno più alto, nello specifico: da 0 a 15.000 euro l’importo dell’assegno varia da 175 a 85 euro, per i figli disabili spetta la maggiorazione da 30 a 100 euro; da 18.000 a 18.100 euro l’importo varia da 159,50 a 76,30 euro, per i figli disabili spetta la maggiorazione da 26,3 a 100 euro.

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