È un marzo nero per quanto riguarda le pensioni in Italia, andiamo subito a vedere qual è il motivo che ci porta a questa situazione.
Torna l’addizionale comunale in acconto per quest’anno e per questo motivo gli importi saranno notevolmente più bassi.

Chi in questi giorni ha parlato di aumenti si è sbagliato e non di poco, la situazione è in realtà molto più delicata di quanto si potesse pensare. Gli aumenti della rivalutazione in programma per il 2025 sono stati riconosciuti dall’Inps con la pensione in pagamento il mese scorso. Inoltre è stato applicato l’aumento straordinario delle pensioni minime che sono passate dal 2.7% al 2.2%.
In questi giorni il governo ha confermato di aver individuato le risorse per un nuovo taglio dell’Irpef, una cosa che sembrava agevolare i pensionati, ma che alla fine si è rivelato di fatto un clamoroso autogol difficile da gestire. Oggi vogliamo dunque spiegarvi alcuni aspetti legati alla situazione che ci fanno capire come saranno in molti quelli costretti a valutare il cambio in negativo e a trovarsi a dover gestire una situazione di svantaggio.
Marzo nero, per le pensioni è un problema
Il mese di marzo sarà un vero problema per quanto riguarda le pensioni. Le addizionali comunali, infatti, saranno in acconto peri l 2025 proprio nel mese di marzo e insieme a quelle trattenute del 2024, a fine novembre, rappresenteranno un downgrade di non poco conto.

Ricordiamo che le addizionali comunali e regionali sono tra le imposte dovute dal pensionato. Dell’importo complessivo dovuto al pensionato il 30% verrà trattenuto mentre il 70% in quello poi successivo. Un situazione che dunque potrebbe portare a un deficit economico difficilissimo da gestire.
Molto dipenderà anche dal comune di residenza che ci porterà a vivere delle situazioni di impatto radicalmente differente. Una situazione che potrebbe aumentare delle complicazioni non facili da gestire. Perdere una fette di pensione, soprattutto per chi vive da solo o è in famiglia l’unico che porta reddito, può rappresentare un piano di non ritorno. Questo avviene soprattutto per chi con importi minimi non ha la possibilità di mettere insieme dei risparmi utili per il proprio futuro.
Il Governo però è pronto con incentivi a ridare quanto manca a chi di dovere, con la possibilità di avere una nuova struttura economica che possa sostenere i mesi successivi. Siamo certi che i nostri anziani saranno aiutati da una tassazione agevolata che possa regalare qualche ammortamento dopo una situazione così complessa.